Keynote WWDC ’08

Ho finito di guardare poco fa il Keynote relativo all’apertura del WWDC ’08. Sono letteralmente entusiasta delle novità proposte e del modo in cui le persone che contano in Apple sono stati capaci di presentarle.

Il keynote è scaricabile (in inglese) a questo indirizzo; invito tutti a guardarlo, specialmente la parte finale.

Il Keynote è sostanzialmente organizzato in 3 parti:

  • Presentazione dell’aggiornamento iPhone 2.0, fatta da Steve Jobs e Scott Forstall, che si è concentrata sulla presentazione delle novità della nuova piattaforma (Enterprise, SDK, New Features – Integrazione Aziendale, Kit per lo Sviluppo di Software, Nuove Caratteristiche)
  • Presentazione del nuovo servizio di MobileMe, discusso principalmente da Phil Schiller
  • Presentazione del nuovo iPhone 3G, svolta nell’ultima parte del keynote dall’orgogliosissimo Steve Jobs

Riassumerò in questo articolo le principali novità e le principali questioni che mi hanno lasciato sorpreso, oppure un po’ interdetto, a causa di notizie che ho appreso successivamente.

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Ridimensionare PDF con Anteprima in Leopard

UPDATE [07-010-2010]: attualmente la fonte dalla quale ho scaricato il plugin sembra non essere disponibile. Se qualcuno avesse bisogno dei filtri, quindi, può liberamente contattarmi via e-mail.

Per motivi di lavoro o di interessi personali utilizzo una quantità incredibile di file PDF. Questo mi serve per incrementare incredibilmente la compatibilità del mio lavoro, in quanto posso produrre documenti con qualsiasi applicazione e facilmente condividerli con i miei collaboratori.

Utilizzando un Mac questa procedura è ancora più semplice, in quanto per rimediare alla mancanza da parte di alcune applicazioni della funzionalità di salvataggio in PDF, interviene l’interfaccia per la stampa di documenti. Se siete utenti Mac, avrete infatti sicuramente notato la possibilità mostrata nell’immagine qui sotto:

Si osserva la possibilità di salvare in PDF
Potete osservare nel cerchio la possibilità di salvare ciò che vogliamo salvare direttamente in PDF.

Questo quindi permette di salvare qualsiasi tipo di file in formato PDF.

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Cosa c’è che non va con il mio Leopard?

UPDATE (20 mag 2008 @ 14:50): Aggiunta la foto riguardo agli errori di grafica in World of Warcraft.

Siamo (o quanto meno sono) già in attesa del “service pack” (vedi Leopard 10.5.2 – Leopard SP1 (?), Dopo due mesi di serio utilizzo di Leopard, alcune considerazioni) numero 2 (o 3), o se preferite dell’aggiornamento alla versione 10.5.3. Attendo con ansia questo aggiornamento per una serie di motivi.

In primo luogo ho dei seri problemi con Mail, il programma client di posta elettronica (che peraltro tanto mi piace). Utilizzo Mail per 3 caselle di posta elettronica (Tele2, Gmail, casella universitaria), e ho l’abitudine di non cancellare i messaggi che scarico, in modo da non rischiare di perdere delle informazioni utili. Inoltre utilizzo Mail anche come aggregatore RSS, per un totale di una quarantina di feed. In definitiva attualmente Mail tratta circa 2000 tra messaggi di posta e feed RSS.

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Compilatore Fortran per Leopard

Ora, non questioniamo sull’utilità e la bellezza del Fortran, non è questo lo scopo. Chi per piacere o per dovere si dovesse trovare a che fare con la necessità di utilizzare un compilatore Fortran su Leopard, non troverebbe soddisfazione nella utility XCode, in quanto questo compilatore non è fornito nel pacchetto.

Il rimedio è moto semplice: visitate http://hpc.sourceforge.net/ dove potete trovare una lista dettagliata di compilatori (liberi e a pagamento). Se siete per la soluzione free potete scegliere tra un compilatore per Fortran95, ed uno per Fortran77 (questo il mio caso). La procedura per l’installazione è piuttosto semplice. Qui il teso dell’autore:

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Personalizzare il Finder

Questo articolo è il naturale seguito di “Fare amicizia con il Finder“. Solo dopo aver fatto amicizia con il Finder, questo ci permetterà di personalizzarlo (battuta di terza categoria, potevo risparmiarmela ma è stato più forte di me).

Forte del nuovo commento di Alex (che quoto e ringrazio!), ecco un nuovo video per farvi capire meglio. Questo il commento di Alex:

Alternativa: click tasto destro sulla barra in alto (non sul titolo), personalizza la barra strumenti, ed aggiungi il tasto con su scritto “percorso”…molto più intuitivo e usabile.
Con la personalizzazione della barra ho scoperto che esistono un po’ di altri tasti utili, come per esempio “masterizza”, che ti masterizza la directory corrente con un click, oppure “ottieni informazioni” (alternativo a mela-i).
Se aggiungiamo la possibilità di aggiungere alla barra praticamente ogni applicazione che usiamo di frequente, col semplice trascinamento, ecco che ci rendiamo conto che il finder ha potenzialità illimitate.

E qui abbiamo il video (grazie a YouTube):

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Fare amicizia con il Finder

È bello scoprire ogni giorno cose nuove, utilizzando il mio computer. Quando ho iniziato ad usare Mac OS X, ormai 6 mesi fa, sono stato un po’ disorientato dal modo in cui dovevo utilizzare il Finder, il gestore delle finestre e del Desktop. Soprattutto (da vecchio utente Windows e Gnome) ho trovato difficoltà a capire la giusta logica attraverso la quale muovermi ne file system.

In particolar modo ho trovato “scomoda” (vi prego non accanitevi contro di me, è un’opinione personale), la mancanza di un tasto per accedere direttamente al livello superiore di directory: c’è il tasto avanti, c’è il tasto indietro, ma non c’è un tasto “su”. Questo mi ha disorientato inizialmente.

Sinceramente non ho neanche ricercato più di tanto altre soluzioni.

Salire le directory con il Finder
Ecco lo splendido risultato

Oggi però, ho trovato la soluzione a questo rimedio, che come spesso accade era molto più semplice di quello che mi aspettavo. È sufficiente cliccare con il tasto destro del mouse (o l’equivalente sul tarckpad) nella parte alta della finestra, sul titolo, per ottenere la lista delle directory parenti.

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Cambiare icone in Leopard – video e altri commenti

Riprendo in questo post un argomento già trattato in precedenza nel post Cambiare icone in Leopard. Ho deciso di riprendere questo argomento considerato l’interesse a esso suscitato e considerato anche il fatto che ho fatto un piccolo screen-take nel quale mostro come fare.


Sto ancora lavorando sulla qualità del video, spero di poterla migliorare.

Non sto qui a spiegare a parole la procedura con la quale effettivamente si deve agire per cambiare un icona in Mac OS X. Per questo c’è il video ed il post precedente.

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Tutti i segreti di Leopard a portata di click

In questi miei primi mesi con un Mac ho scoperto, navigando qua e là per i diversi blog e siti relativi diversi trucchetti per incrementare le possibilità del mio Mac. La cosa particolare che ho notato è che la maggior parte di questi trucchetti si possono mettere in pratica inserendo un comando da terminale del tipo:

$: defaults write com.apple.finder AppleShowAllFiles TRUE

Il che mi ha lasciato intendere che chi ha realizzato questo sistema operativo ha previsto una possibilità di personalizzazione largamente superiore a quella che è disponibile attraverso i diversi pannelli di OS X. Da qui è nata la voglia di ottenere una raccolta di tutti i vari trucchetti, i segreti, le particolarità di questo sistema. Ancora meglio se questa interfaccia grafica fosse fatta a mo’ di menu, e magari integrata tra le preferenze di OS X.

Detto fatto.

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Aggiungere una directory alla path di sistema di Leopard

Questo è davvero un piccolo aspetto, che a volte può risultare davvero utile.

I normali sistemi UNIX presentano la possibilità, per l’utente, di utilizzare diversi tipi di shell per interagire con il sistema stesso. Ogni shell definisce una certa path di sistema, che rappresenta le diverse directory nelle quali il sistema andrà a ricercare i comandi che vengono passati. Normalmente la path di sistema include directory come /bin/ e /usr/bin/.

Solitamente le diverse shell vengono inizializzate attraverso file di configurazione diversi, e solitamente ogni utente all’interno dello stesso sistema ha la possibilità di personalizzare la propria shell. Un classico esempio di questo tipo di utilizzo si ha nel momento in cui si desidera impostare i colori all’interno della visualizzazione della shell, in modo da ricevere un effetto più gradevole e più efficace per la distinzione dei diversi tipi di file.

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Usare un display esterno su un MacBook “chiuso”

Interrompo il mio silenzio dovuto alla “crisi” di notizie che sveglino il mio interesse informatico per una piccola e brevissima guida, che può risultare utile in alcuni casi. Le informazioni che ho trovato sono reperibili nella docbase di Apple, più precisamente qui.

Se siete proprietari di uno schermo e di un MacBook, potrebbe essere interessante utilizzare questi due strumenti insieme, in primo luogo per estendere il vostro desktop. Avere un dual monitor può essere infatti molto utile, e potrete facilmente scoprire la stupenda integrazione degli Spaces con la configurazione a doppio monitor.

Ciò che mi sono chiesto è se fosse possibile utilizzare il MacBook anche con lo schermo “chiuso”, considerato il fatto che appena il coperchio viene abbassato il computer entra in stand by, e non c’è alcuna configurazione per impedirglielo. Esistono applicazioni di terze parti (per esempio InsomniaX) che permettono di modificare queste preferenze, in modo da disattivare lo stop alla chiusura dello schermo, ma come al solito io sono alla ricerca, se possibile, di qualcosa di più integrato.

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